Un personaggio senza nome, identificato con un numero di serie, che ha come unico obiettivo “vendere, vendere, vendere!” prodotti senza etica ad uno stuolo di consumatori inconsapevoli.
Un uomo spietato? No, solo una vittima del sistema, costantemente vessata e controllata da un Capo dispotico che ne supervisiona la produttività: un dittatore-boss, multitasking e stalker, sempre connesso in videoconferenza.
Spettacolo di intrattenimento con una satira futuristica, Mi consumo ergo sum scopre agli occhi dello spettatore il paradosso delle dinamiche che muovono il sistema di produzione mondiale che risponde all’algoritmo Uomo=Numero. Su maxi schermi alle spalle dell’attore, scorrono webinar, personaggi virtuali, mini documentari e star dei social, che interagiscono con lo sventurato protagonista in scena. Una drammaturgia originale, in costante gioco tra teatro e audiovisivo, crea uno spettacolo sensibile alle principali istanze dibattute dall’antropologia culturale del nuovo Millennio, quali il rispetto delle risorse naturali ed umane e il consumo consapevole.
Mi consumo ergo sum nasce dall’esigenza della compagnia di affrontare temi urgenti, e allo stesso tempo vicini al pubblico più giovane, quali il consumismo, le relazioni umane, l’inquinamento, e può intendersi come un’evoluzione dello spettacolo Chopin e l’ipod nano, prodotto da Sciara Progetti Teatro nel 2009 e protagonista di un tour di sei mesi in Sud America. Lo spettacolo è stato patrocinato da Amnesty International, per sostenere la campagna “Exige dignidad” contro la povertà nel mondo, e dal Ministero dell’Istruzione Cileno per gli spettacoli gratuiti nelle periferie della città di Santiago e nei luoghi colpiti dal terremoto del 2011.
Mi consumo ergo sum è una produzione 2009 Sciara Progetti Teatro e Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda. Uno spettacolo di Ture Magro, con Stefano Dell’Accio. Scritto da Ture Magro, Emilia Mangano e Stefano Dell’Accio. Progettazione della scena di RM Architettura.